Oslo Tapes: musica tra trabocchi e fiordi

Abruzzo Musica

Cosa o chi sono gli Oslo Tapes, e soprattutto cosa c’entrano con l’Abruzzo? Ecco le domande che ci siamo fatte quando per la prima volta ne abbiamo sentito parlare. Ecco quindi l’intervista a Marco Campitelli (The Marigold – DeAmbula Records), ideatore e fondatore di questo  progetto avant-rock/post-rock, nato dopo un viaggio nella capitale norvegese e approdato in Abruzzo, ma non solo, anzi.

Prima di tutto: chi sono gli Oslo Tapes, e come vi siete conosciuti?

Oslo Tapes è il moniker con cui mi identifico e che a sua volta ha coinvolto al suo interno molteplici musicisti della scena italiana ed internazionale. E’ un percorso “esperienziale”, paragonabile ad un viaggio composto di diversi colori, suoni, visioni e persone che si incontrano durante un percorso.

Riconosco diversi nomi: ad esempio Davide Di Virgilio e Lucio Piccirilli, musicisti abili e appassionati. Come avete messo insieme questo gruppo?

Davide e Lucio fanno parte dell’ultima incarnazione di questo progetto. Dopo il secondo disco io e Mauro Spada (bassista e fedele compagno negli OT) eravamo senza un batterista, ma il problema era trovare una persona adatta per realizzare la nuova incarnazione del progetto che era arrivato al bivio per virare definitivamente verso un sound meno “rock” e più vicino al jazz norvegese.
Per intraprendere tale direzione artistica per me è stato naturale rivolgermi all’unico batterista (Davide Di Virgilio) della mia zona che avesse sia un background sulla musica alternativa che su quello del jazz nordeuropeo.

Jazz Nordico Abruzzo

Lucio Piccirilli è arrivato in fase di produzione e missaggio del disco, per la prima volta stavo per prendere in mano (in modo ufficiale) la produzione dei brani che avevamo realizzato ma ho preferito condividere questa fase con Lucio che è oltre ad aver aggiunto degli arrangiamenti al disco, ha coprodotto e mixato con me metà del disco. Lucio ha apportato notevoli arricchimenti sonori capaci di valorizzare quello che avevamo suonato! Inoltre per me lavorare al suo fianco è stato un modo per apprendere nuove cose e ci siamo anche divertiti a sperimentare utilizzando modalità non convenzionali rispetto alle classiche produzioni del bel paese.

“Oslo Tapes” da dove arriva questo nome, e come è nato questo progetto?

A seguito di un viaggio fatto con mia moglie Silvia nella capitale norvegese. E’ lei che mi ha spinto verso l’esplorazione/passione per il nord Europa.
Quei giorni ad Oslo [dove vive al momento Venusia, autrice dell’intervista, ndr] sono stati molto particolari, trascorsi in un anno cruciale della mia vita.
Il resto del nome riguarda la mia primordiale voglia di far musica fin da bambino.

Registravo su cassetta con un piccolo registratore Panasonic i rumori, la chitarra, l’organo che non ancora sapevo suonare. 

Oslo Tapes

Nel 2010 quindi ho deciso di iniziare a suonare il  primo disco quasi tutto da solo senza pensare a nulla. In questo primo lavoro mi ha supportato, suonando e producendo OT (un cuore in pasto a pesci con teste di cane) Amaury Cambuzat. Da qui sono subentrati una miriade di musicisti che hanno contribuito a far crescere e colorare il progetto. Successivamente abbiamo realizzato in trio con Federico Sergente alla batteria “Tango Kalashnikov” sempre prodotto e mixato da Amaury Cambuzat degli Ulan Bator/Faust.

Come definire la musica che fate? Pensi che vi potremo ascoltare dal vivo?

Se devo definire tecnicamente quello che attualmente sono gli Oslo Tapes posso dirti che si tratta di avantgarde con fusioni di krautrock, progpsychedelia e jazz norvegese.

Rispetto ai live tutto dipende dall’attuale situazione pandemica in corso. In modo virtuale siamo stati ospitati al Roadburn Festival 2021 uno dei più grandi festival europei che si tiene a Tilburg in Olanda.

Abruzzo Oslo Tapes

Qual’è il tuo/vostro pezzo preferito dell’album? 

Non credo ci siano particolari brani preferiti in “ØR”.
Penso che tutti gli altri negli Oslo Tapes converranno con me che quando realizzi un disco del genere sei legato ad esso nella sua interezza, gestalticamente parlando 

“la sua interezza è superiore alle singole parti”.

Chi c’e’ dietro i vostri video?

I video sono stati tutti realizzati da Marco Di Battista (anche lui abruzzese) ma che ho conosciuto solo quando non viveva più qui. Le nostre strade si sono incrociate per motivi artistici in contesti lontani dal nostro territorio di appartenenza. 

Ho molto apprezzato il suo approccio e le notevoli capacità artistiche nel campo del visual. Inoltre nei video c’è Nicola Antonelli (artista e performer) che si è prestato a realizzare, elaborare ed ampliare alcuni concetti scelti per la realizzazione di questi video. 

Entrambi sono artisti che hanno studiato all’Accademia delle Belle Arti che sono andati oltre il loro percorso di studi e sono stati entrambi bravissimi a triangolare con le musiche degli Oslo Tapes.

Musicisti abruzzesi che ti/vi piacciono particolarmente, che consigliate?

In Abruzzo ci sono tantissime valide realtà, per esempio 

Ulysse di Mauro Spada (bassista degli OT)
gli Sherpa
i 7C
i recentissimi Ehy Scenario!
Zippo
The Marigold
Sides
Forse dimentico qualcuno ma tendenzialmente le mie sono tutte proposte lontane dal classico circuito italo-indie.

Cosa consiglieresti a chi volesse intraprendere un percorso come il vostro?

Credo che quello degli Oslo Tapes sia un percorso fatto di tanta passione e dedizione, ma soprattutto con la necessità di poterci esprimere secondo le nostre modalità e fare arte sonora e visiva senza dover seguire la moda del momento.
Non è possibile programmare un lavoro artistico e realizzare qualcosa che senti dentro non può avere un percorso uniforme.

Oslo Tapes cantante

Per finire, cosa vorresti/e che tutti sapessero del tuo/vostro lavoro?

Aggiungerei per completezza che il disco è stato prodotto oltre che da me e Lucio Piccirilli anche da Amaury Cambuzat (che ha curato anche il mastering), Jason Shaw e James Aparicio (Mute Records, Depeche Mode, Nick Cave, Mogwai).
Il titolo “ØR” è stato suggerito dal carissimo amico norvegese Emil Nikolaisen (produttore e leader dei Serena Maneesh).

Quando esce l’album e dove possiamo trovarlo?

L’album sarà rilasciato il 4 giugno [2021, ndr] dalla prestigiosa Pelagic Records di base a Berlino, una delle migliori label europee che ha nel suo roster sono presenti band come Arabrot, Mono, God Is An Astronaut e The Ocean.

L’album uscirà su CD e in 4 differenti versioni colorate su vinile LP.
Distribuzione digitale TheOrchad/Sony Music.

Copertina album Oslo Tapes

Poi ci sono le tre domande di rito del sito

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Venusia
Oslo, Maggio 2021
Foto di ©Antonella Di Stefano, Silvia Verna e Marco Di Battista e Oslo tapes