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LE VIRTÙ TERAMANE E IL PRIMO MAGGIO

La scoperta della tradizione delle Virtù teramane del 1 maggio è avvenuta per caso. È stata tutta colpa di una gita fuori porta con amici di famiglia di lunga data. La meta era Prati di Tivo e dintorni, con tappa fondamentale a Pietracamela, e in particolare a Intermesoli per assaggiare le famose Virtù (delle quali non abbiamo foto, perché’ ce le siamo mangiate prima!).

I luoghi della gita erano posti in cui mio padre aveva lavorato tanti anni fa e a cui era legato da bei ricordi. Perciò aveva preparato tutto il percorso, le tappe, i punti d’interesse, le chiese e i piccoli centri storici da visitare, e soprattutto aveva prenotato il ristorante.

Perché essendo il primo maggio e avendo scelto il teramano, non potevamo non mangiare le Virtù. 
Di cosa si tratta? E perchè si mangiano proprio il primo maggio?

Il piatto celebra l’inizio della primavera e la fine dell’inverno, unendo gli avanzi delle scorte invernali di legumi con le primizie primaverili come fave e piselli freschi

L’origine delle Virtù

“Sette tipi di legumi, sette tipi di verdure, sette specie di aromi, sette varietà di carni e sette tipi di pasta”

Così racconta una filastrocca tradizionale, anche se per le vere Virtù gli ingredienti sono cinquanta.
Il piatto celebra l’inizio della primavera e la fine dell’inverno. Il primo maggio nelle case e i ristoranti del teramano si univano gli avanzi delle scorte invernali di legumi con le primizie primaverili come fave e piselli freschi. Oggi la tradizione continua ed ogni famiglia tramanda la sua originale ricetta delle Virtù.

Montorio al Vomano, Prati di Tivo e il Gran Sasso

Ma la gita è stata anche un’occasione per scoprire luoghi storici come Montorio al Vomano con la Chiesa di San Rocco che domina sulla piazza principale del paese. Per arrivare poi a Pietracamela e Prati di Tivo, dove c’è l’omonima stazione sciistica che in primavera diventa una vera e propria distesa di prati dal verde lussureggiante.
Suggeriamo una bella passeggiata alle pendici degli impianti di risalita per smaltire un po’ del pranzo appena fatto.

Se decidete di visitare questa zona del Parco del Gran Sasso, non perdetevi la vista dall’alto di Isola del Gran Sasso, o una visita al piccolissimo borgo di Fano Adriano.

Il Gran Sasso con tutta la sua maestosità vi accompagnerà alla scoperta di quest’angolo di Abruzzo e delle sue Virtù.

Chiara
Roma, Aprile 2019
Foto ©Venusia