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LA POTENZA DI UNA SCINTILLA. ALEX TUCCI E LA MAJELLA

Mancano pochi giorni al 4 agosto, data della sfida di Mare Amaro. Il suo protagonista Alex Tucci ci racconta in quest’articolo com’è nato il suo amore per la montagna: una vacanza in un posto insolito può bastare a far nascere in noi la scintilla di una passione che ci cambierà l’esistenza. 

Tra tutti i percorsi esistenti sul massiccio della Majella, Alex ce ne consiglia un paio…

Penso che nasciamo tutti uguali e che, grazie alle esperienze che facciamo fin da piccoli – film, musica, viaggi, famiglia, scuola – diventiamo unici e diversi da tutti gli altri. Esistono però degli avvenimenti precisi che possono cambiarci per sempre. Il tutto accade all’improvviso e molto velocemente, proprio come una scintilla! 

©Gianfranco Bartolini

Fino all’età di 12 anni, sono cresciuto fra la scuola, la famiglia e il mare. Aspettavo il mese di giugno per un anno intero.

Iniziavo il conto alla rovescia già da Natale e non vedevo l’ora che arrivasse l’estate per andare al mare.

Fino a quel momento, per me, la montagna era solo qualcosa che faceva parte del paesaggio del mio territorio. 

Nell’estate del 2002, come ogni anno ad agosto, i miei genitori dovevano scegliere la meta delle nostre vacanze. Incuriositi da un gruppo di amici, optarono per una meta insolita: San Martino di Castrozza, sulle Dolomiti. Ricordo ancora le sensazioni di quel momento. Ecco, penso che quella sia stata la scintilla che abbia fatto nascere in me questo grande cambiamento e l’amore per la montagna.

Arrivammo completamente sprovvisti di attrezzatura e ricordo che passammo il primo giorno ad acquistare tutto lo stretto necessario per poter affrontare qualche escursione. Passammo l’intera settimana su quelle montagne. Uscivamo all’alba per rientrare la sera tardi.

Quante cime, rifugi, panorami e profumi entrarono dentro di me.

Majella ©Venusia

Si sa, le vacanze durano sempre troppo poco. Per questo, una volta tornati a casa, iniziammo ad informarci su qualche percorso da poter fare dalle nostre parti.

Scoprimmo con molto entusiasmo che esistono più di 700 km di sentieri tracciati su tutto il massiccio della Majella! 

Se prima mi capitava di guardare per sbaglio la “mia” montagna, ora avevo iniziato ad osservarla e a cercare informazioni sugli itinerari da percorrere.

La vera svolta c’è stata nel 2011 quando ho iniziato a correre.

Ho capito fin da subito che attraverso la corsa in montagna avrei trovato l’equilibrio perfetto per il mio benessere e la mia felicità.

Majella
Rifugio Martellese ©Venusia

Fra i tanti itinerari esistenti, ve ne consiglio due di diverse difficoltà:

Il primo, che è più semplice e alla portata di tutti è sicuramente la Val Serviera. 

Un anello di circa 15 km con partenza e arrivo a Fara San Martino passando per Capo le Macchie, Colle Bandiera, Grotta dei Callarelli e poi discesa nel Vallone di Fara San Martino.

Il secondo, sicuramente più tecnico e faticoso, è quello che parte ai piedi della Valle di Palombaro e che sale fino al Martellese per poi proseguire fino alla Cima delle Murelle. Questo percorso è molto suggestivo, perché si parte con la stretta e buia valle e si finisce su una delle Cime più belle, alte e tecniche dell’intero massiccio della Majella.


Ringraziamo Alex per questo suo racconto personale e per i suoi suggerimenti.
Anche Venusia, dello staff, ama molto il percorso che da Palombaro va al Martellese (un articolo in merito è in lavorazione), anche perché le ricorda un amico di famiglia speciale che non c’è più. Questo pezzo (senza proseguire per Cima delle Murelle) non è troppo impegnativo, se si vuol provare.  

Il 4 agosto si avvicina e seguiamo l’avventura di Alex con eccitazione. Ecco la sua prima intervista, se l’avete persa. 

Francesca
Tolosa, Luglio 2019
Foto ©come da didascalia