AIELLI E BORGO UNIVERSO. LA MARSICA PUNTA ALLE STELLE

Aielli Abruzzo

Dal 15 luglio al 2 agosto 2020, Aielli (AQ) ospiterà la seconda edizione del festival Borgo Universo. Un’edizione rivisitata a causa del Covid-19, ma il cui programma nulla toglie alle ambizioni degli organizzatori e alla tenacia degli abitanti di Aielli, come ci ha gentilmente raccontato Pasquale Gentile. Un seme nella terra – o Un seme sotto la neve, per riprendere un’immagine siloniana – della Marsica.

Che cos’è Borgo Universo?

Cominciamo dal nome: Borgo Universo nasce dal forte legame che c’è tra Aielli e la Torre delle stelle, una costruzione medioevale del 1300 adibita oggi ad osservatorio astronomico

Da lì, da questa torre, è cominciato il gioco di Borgo Universo. 

Per quanto riguarda il borgo: Aielli è un piccolo comune della Marsica che conta 1.479 abitanti, diviso in “Aielli alta” e “Aielli stazione” dal terremoto del 1915.
Come molti borghi della zona, anche Aielli ha subito e continua a subire uno spopolamento dovuto ai terremoti e alle crisi economiche – oggi più che mai. Nonostante questo, nel paese non c’è solo Borgo Universo, ci sono anche una miriade di organizzazioni e di laboratori inclusivi. Il tessuto sociale di queste associazioni ha dato una scossa al nostro paese. 

È in questo contesto che, nel 2017, un gruppo di associazioni ha deciso di creare la rassegna di street art di Borgo Universo, un evento molto più piccolo rispetto a quello che poi è diventato il Festival. Nelle prime edizioni il pubblico non superava le 200 persone, lo scorso anno ne abbiamo ospitate circa 9.000 in quattro giorni. Nel 2018 sono intervenuti anche Michele Placido ed Erri de Luca.

Aielli Abruzzo

Qual è la storia dietro il murales di Fontamara, preesistente al festival Borgo Universo?

Oggi Borgo Universo è un progetto a lungo termine e ha come obiettivo di valorizzare il borgo e la sua montagna.
Ad esempio il muro di Fontamara dell’artista Alleg, ha uno stretto legame con il paese. Anche perché il film Fontamara (1980, Carlo Lizzani), tratto dall’omonimo romanzo di Ignazio Silone, è stato girato ad Aielli [se volete seguire il nostro itinerario ispirato a Silone, lo trovate qui]. Con quest’opera, volevamo dare un segno forte e tangibile che il paese c’è, che ha memoria: Aielli è sulla cima della sua torre delle stelle e punta verso l’alto, vuole emergere e creare un contenitore di arte e di astronomia. 

Silone Fontamara

Avevate previsto un tale successo quando avete cominciato?

Di sicuro c’è che le aspettative erano alte. I sogni erano alti, soprattutto quelli della comunità locale. La comunità di Aielli è tenace, caparbia, vuole crescere e investire nell’arte, tutte caratteristiche che hanno reso possibile questo concatenamento di eventi.
Tutti gli abitanti del paese sono stati coinvolti: l’anno scorso c’era chi cucinava, chi organizzava i laboratori creativi, chi si occupava dei tour dei murales e così via.

La rassegna del 2017 è diventata un festival nel 2019 grazie all’incontro con PalomArt. Com’è avvenuto questo incontro? 

Dal 2018, data della creazione del murales di Fontamara, il festival ha cominciato ad avere una certa notorietà. È a questo punto che siamo riusciti a trovare una sinergia con PalomArt, una piattaforma di artisti indipendenti dotata di una crew di artisti professionisti e di una rete di connessioni internazionale. PalomArt rappresenta quello che potremmo definire l’elemento esterno del festival, ma che ci ha offerto un grande aiuto. Grazie a loro ad esempio, abbiamo ottenuto una collaborazione con Okuda San Miguel, che ha realizzato l’ormai visitatissima galleria Okuda, nei pressi del comune. 

Quello che vogliamo fare con Palomart è creare un modello, una direzione anche per i diversi paesi e borghi della Marsica.

Un modello che abbia al centro Aielli e i suoi abitanti: solo in questo modo il territorio potrà ripartire. 

Come hanno vissuto gli abitanti di Aielli l’arrivo del festival e il suo lascito paesaggistico e artistico?

Il contributo di PalomArt è stato importante, ma ciò che ha permesso davvero la creazione e il successo di Borgo Universo è stato il paese. Con tutti i problemi di un paese di meno di 1.500 abitanti, certo, ma anche con una tenacia incredibile: il comune ha sostenuto questo progetto fin dall’inizio e continua a farlo.

Gli abitanti di Aielli hanno visto il loro paese alto svuotarsi negli ultimi vent’anni. Quando Borgo Universo ha cominciato a crescere, la gente ha visto di nuovo il movimento per le strade,

gli abitanti hanno cominciato ad invitare gli artisti a casa loro per pranzo o a portare loro da mangiare mentre lavoravano, i ragazzini hanno trascorso del tempo con loro e sono quasi diventati i loro assistenti.

Di certo la mentalità non cambia dall’oggi al domani, ma il nostro è un progetto che guarda al futuro. 

La durata di questa seconda edizione è molto più ampia delle precedenti. Cosa avete in programma e quale impatto ha avuto la pandemia di Covid-19 sulla seconda edizione del festival?

L’edizione di quest’anno durerà quasi tre settimane, rispetto ai quattro giorni dell’edizione precedente. Ospiteremo quattro artisti, Millo, Sawe, An Wei e Holaf e CA. Giardina, che realizzeranno nuovi murales e riempiranno ancora di più di colori Aielli. 

Abbiamo naturalmente dovuto sopprimere la parte danzante e musicale del festival ma quello che proponiamo, in sicurezza, è un tour dei murales che aiuti a capire meglio il contesto e la storia di ogni opera e un tour della torre delle stelle, che presenta da sola una miriade di attività. Per entrambi i tour è necessaria la prenotazione, per poter mantenere il numero dei partecipanti sotto controllo. 

Il Covid-19, purtroppo, ci ha messo in difficoltà: abbiamo perso collaboratori, sponsor, nomi importantissimi che avremmo avuto a portata di mano… Per ora, stiamo cercando di salvare il salvabile, ma abbiamo dovuto cambiare tutto.

Aielli

Come vengono scelti gli artisti?

Gli artisti vengono scelti da PalomArt, e poi vengono sottoposti alla comunità. I murales devono naturalmente avere un collegamento con Aielli e con le stelle.

I progetti presentati dagli artisti vengono discussi con gli abitanti delle case le cui pareti sono messe a disposizione?

No, il disegno rimane il più delle volte una sorpresa fino alla fine. L’arte è libera e noi rispettiamo la libertà degli artisti che scegliamo.

Borgo Universo

La street art ha una componente effimera, intrinseca alla sua identità. In che modo questo carattere effimero interviene nel progetto di Borgo Universo?

Questo è un grande dibattito. Siamo agli inizi e non sappiamo cosa avverrà in seguito. In futuro, c’è il rischio che queste opere possano essere degradate o abbandonate, così come c’è la possibilità che invece vengano restaurate e conservate. Questo è un fattore in costante movimento. Il nostro obiettivo è ancora quello di portare le persone ad Aielli, incuriosirle per venire a vedere i murales, anche se dobbiamo cominciare a fare attenzione che i turisti stessi non degradino le opere.

Alcuni tra gli organizzatori di Borgo Universo, te compreso, abitano all’estero oppure al di fuori dell’Abruzzo. Nel lungo termine è compreso anche un ritorno a casa?

Certo! Che cosa lo facciamo a fare, sennò?
Molti ci chiedono perché ci impegniamo così tanto da così lontano e non capiscono. Ma uno dei nostri obiettivi a lungo termine è proprio il voler esportare il modello di Borgo Universo a tutti i borghi italiani, e perché no, anche esteri.

Noi, Borgo Universo, vogliamo aprirlo al mondo.

Francesca
Tolosa, Luglio 2020
Foto come segue: 
Copertina ©Chiara Vinciguerra
le altre sono di ©Borgo Universo, tranne quella che ritrae Francesca davanti ad un murales, anche quella di ©Chiara Vinciguerra